“Là dove l’Adriatico già promette lo Jonio e perde il verde acidulo sotto le squame di un azzurro tiepido e denso, questa città che nessuno celebra, Trani, eleva un duomo alto come un’acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo”. Sono queste le parole con cui Cesare Brandi si esprimeva nel suo Inno a Trani.

Come detto nella frase iniziale, oggi ci troviamo a Trani, comune di oltre 50mila abitanti che forma, insieme a Barletta ed Andria, l’omonimo capoluogo di provincia. Ciò è avvenuto dal 2004, difatti prima era parte della provincia di Bari. È una nota città d’arte per le sue numerose bellezze architettoniche.
Il territorio è molto conosciuto anche per l’intensa attività estrattiva della pietra di Trani.

Il nome Trani deriva dall’eroe della mitologia greca Diomede, il cui figlio Tirreno, si narra che avrebbe fondato la città. Altre ipotesi sono che Trani possa essere la forma ridotta di Traiano, o che la derivazione sia dal termine medievale trana (o traina) che indicava un’insenatura adatta alla pesca.

Non è agevole stabilire l’origine della città; si presume che queste risalgono alla preistoria, anche se tracce più concrete e materiali sono delle epoche successive, come quella antica dei Romani.
Le tracce, col passare del tempo, si arricchiscono e diventano ancora più concrete a partire dal IX secolo d.C..

E’ questa la descrizione dello stemma cittadino, creato nel 1098: Di azzurro, al drago di verde con le ali aperte, con le zampe d’oro, con la coda attorcigliata, desinante in dardo e volta all’insù, sostenente la torre di argento, murata di nero, merlata alla ghibellina di quattro, il drago poggiante la zampa sinistra sulla collina di verde, fondata in punta, e afferrante con la zampa destra, posta in fascia, la testa e il collo di toro, posti in tre quarti, d’argento.

Esempi per cui la città è conosciuta e ricca dal punto di vista artistico ed architettonico sono la Cattedrale di San Nicola Pellegrino; catalogata come la costruzione più prestigiosa della città. Costruita utilizzando il materiale di tufo calcareo tipico della zona, ovvero della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da un colore roseo molto chiaro, quasi come fosse bianco.
Un altro sito molto interessante è la chiesa di Santa Maria Colonna, situata sulla penisola molto graziosa di Capo Colonna; un tempo fuori dal contesto urbano, dista un miglio dal centro della città, ma attualmente centro di una zona turistico-residenziale. Venne fondata tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del XII dal nobile Siniscalco.

Molto famoso è anche il fortino di Sant’Antonio, destinato alla protezione della punta orientale del porto; vi si accede dalla metà sinistra della villa comunale. Da qui si può ammirare la città antica, si distingue bene la cattedrale, le tra abdisi della chiesa di Ognissanti e la parte retrostante della chiesa di santa Teresa e la torre dell’orologio.

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